“Quante volte abbiamo creduto di procedere bene per il cammino della vita, guidati dal sentimento vivo di un’autentica realtà; accadde che allora camminavamo peggio di prima, perché ci guidava un Falso Sentimento: quello dell’Io. Per un falso sentimento dell’io possiamo perdere tutta l’intera esistenza”, questo è uno dei Temi della Psicologia Rivoluzionaria del Dr. Samael Aun Weor.
In questo articolo entriamo nella Filosofia Tibetana e Taoista.
PSICOLOGIA GNOSTICA DEI FALSI SENTIMENTI
“Oggi parliamo un po’ del Sentimento di sé stessi. Vale la pena di riflettere su questa questione del Sentimento di sé. Conviene capire a fondo la questione del Falso Sentimento dell’Io. Tutti qui, nel fondo del nostro cuore, abbiamo sempre il Sentimento di noi stessi. Ma conviene sapere se questo sentimento è corretto o sbagliato; è necessario, dunque, comprendere che cos’è il Sentimento dell’Io. Innanzitutto, urge capire che le persone sarebbero disposte ad abbandonare l’alcool, il cinema, la sigaretta, le festicciole, ecc., ma non le proprie sofferenze. La gente adora i propri dolori, le proprie sofferenze.
Si distaccherebbero più facilmente da un momento di allegria che dalle loro sofferenze; sembra tuttavia paradossale che tutti si pronuncino contro le loro stesse sofferenze, che si lamentino dei loro dolori; ma, quando in realtà bisogna abbandonarli, non sono disposti in alcun modo ad una simile rinuncia.
FOTOGRAFIE PSICOLOGICHE
Sicuramente, abbiamo una serie di fotografie viventi di noi stessi: fotografie di quando avevamo 18 anni, fotografie di quando eravamo ragazzi, fotografie di quando eravamo uomini di 21 anni, fotografie di quando ne avevamo 28 o 30, ecc., ecc.
Ad ognuna di quelle Fotografie Psicologiche corrisponde tutta una serie di sofferenze, è evidente; e godiamo esaminando tali fotografie, e ci dilettiamo a narrare agli altri le sofferenze di ogni età, i dolorosi momenti attraverso i quali passammo, ecc.
C’è un gusto abbastanza esotico e bohémien mentre narriamo agli altri i nostri dolori, quando diciamo loro che siamo gente vissuta, mentre raccontiamo le nostre avventure da ragazzi, il modo nel quale abbiamo dovuto lavorare per guadagnarci il pane di ogni giorno, l’epoca più dolorosa della nostra esistenza, quando eravamo costretti a cercare i centesimi per sopravvivere; quanti dolori, che tormenti! Di tutto questo godiamo.
Mentre facciamo questo tipo di narrazioni siamo veramente bohémien: invece di dilettarci con l’alcool o con la sigaretta, ci dilettiamo con la storiella, col romanzo, con quello che ci successe, con quello che dicemmo, con quello che ci dissero e con la maniera in cui vivemmo, ecc., ecc.
È una specie di bohéme piuttosto esotica che ci piace. In alcun modo sembriamo essere disposti ad abbandonare le nostre sofferenze; esse sono il narcotico che piace a tutti, il diletto che a tutti riesce gradito. E quanto più sfortunata è la nostra vita, tanto più ci sentiamo esotici e bohémien con i nostri dolori; cosa di certo assurda.
IL SENTIMENTO DI ESISTERE
Osservate però che ad ogni situazione corrisponde un sentimento. Un Sentimento dell’Io, del me stesso: sentiamo di essere, sentiamo di esistere.
In questo momento voi siete riuniti qui ad ascoltarmi, io vi sto parlando; voi sentite di sentire (avete qui nel cuore il Sentimento di voi stessi), e siete sicuri che quel sentimento sia corretto?
È possibile che di questo siate sicuri. Quel sentimento che avete in questo momento (il sentimento di esistere, il sentimento di essere e di vivere) sarà quello vero o sarà un falso sentimento?
Conviene essere un pochino riflessivi su tali questioni. Quando andavamo forse per le cantine, o quando andavamo per i cabarets, forse avevamo un sentimento? Sì, è ovvio che l’avevamo; e era quello corretto?
AD OGNI ETA’, IL SUO SENTIMENTO
Ad ogni età corrisponde un sentimento; perché uno è il sentimento di quando si hanno 18 anni ed un altro quello di quando se ne hanno 25; un altro è il sentimento dei 30 ed un altro quello dei 35; ed indubbiamente un anziano di 80 anni avrà il suo proprio sentimento; quale di questi sarebbe quello vero?
Questa questione del Sentimento di sé stessi è davvero tremenda. Perché si sente di sentire, si sente di esistere, si sente di vivere, si sente di essere, si sente di sentire; si ha cuore e si sente, e si dice:‘io, io ed io’.
Ma sono molti gli io; quale dei sentimenti sarà, dunque, quello esatto? Riflettete un po’ su questa questione, pensate! Vale la pena tentare di comprenderla…
Se uno disintegra un qualsiasi io, ad esempio quello del risentimento per qualcuno, è contento di averlo disintegrato; ma se lo stesso sentimento continua, vuol dire che qualcosa nel lavoro sta fallendo; semplicemente, questo ci indica che quel tale io che credevamo di aver disintegrato non si è disintegrato, dato che il sentimento dello stesso continua.
Se perdoniamo qualcuno e, più oltre, se cancelliamo il dolore che quel qualcuno ci ha prodotto, ma continuiamo a provare quel sentimento, questo sta ad indicarci che non abbiamo cancellato quell’offesa, quel cattivo ricordo, o quella brutta azione che quel qualcuno ci produsse. L’io del risentimento resta vivo.
IL LAVORO SU DI SE’
Stiamo toccando un punto molto delicato, dato che tutti siamo impegnati nel Lavoro di sé e su di sé.
Quante volte abbiamo creduto, per esempio, di aver disintegrato, supponiamo, un io di vendetta; ma il sentimento che avevamo continua; questo indica che non siamo riusciti a disintegrare quell’io, è ovvio.
In modo che in noi esistono tanti sentimenti quanti aggregati psichici o io abbiamo al nostro interno.
Se abbiamo diecimila aggregati psichici, indubbiamente avremo diecimila Sentimenti di sé.
Ogni io ha il proprio sentimento. Perciò, una norma da seguire nel nostro Lavoro su di sé è questa questione del Sentimento.
Intellettualmente potremmo aver annichilito l’io dell’Egoismo, ma continuerà per caso ad esistere in noi il Sentimento dell’egoismo, quel Sentimento del primo io, e secondo io, e terzo io?
Siamo sinceri con noi stessi, e se tale Sentimento continua ad esistere, è perché l’io dell’egoismo esiste ancora.
Perciò, oggi vi ho invitati a comprendere questa questione del Sentimento. Costa molta fatica che le persone si decidano a capire la necessità di disintegrare l’Ego, ma ancor più fatica costa che capiscano che cos’è il Sentimento… Normalmente è tanto fino che sfugge, è davvero sottile…
TRE LINEE DEL LAVORO
In ogni caso, in questo lavoro su di sé, miei cari fratelli, ci sono tre linee che noi dobbiamo capire:
1º: Il Lavoro su Sé Stessi, col proposito di disintegrare gli aggregati psichici che abbiamo al nostro interno, viva personificazione dei nostri errori.
2º: Il Lavoro con gli Altri. Dobbiamo imparare a rapportarci con gli altri.
3º: L’Amore per il Lavoro, il Lavoro per il Lavoro stesso.
Sono le tre linee da seguire. Se una persona, per esempio, dice di star lavorando e crede di star lavorando su di sé, ma in quella persona non si presenta nessun cambiamento, se il Sentimento Sbagliato dell’io continua, se le sue relazioni con i suoi simili sono uguali, allora questo sta a dimostrare che quella persona non è cambiata; e se non è cambiata è perché non sta lavorando su di sé correttamente; è ovvio.
Dobbiamo cambiare; ma se dopo un certo tempo di lavoro il Sentimento dell’io resta uguale, se la condotta con le persone è la stessa, si potrebbe per caso affermare che siamo cambiati? No davvero; ed il proposito di questi studi consiste nel cambiare. Il Cambiamento deve essere radicale, perché perfino l’identità che possediamo deve arrivare a perdersi per noi.
Una guida da seguire è questa questione del Sentimento dell’io. Il Sentimento dell’io è sempre sbagliato, non è mai corretto. Dobbiamo distinguere tra il Sentimento dell’io ed il Sentimento dell’Essere.
SENTIMENTO DELL’IO E SENTIMENTO DELL’ESSERE
«L’Essere è l’Essere e la Ragione di Essere dell’Essere è lo stesso Essere.» Il Sentimento dell’Essere è sempre corretto, ma il Sentimento dell’io è un sentimento sbagliato, un sentimento falso.
Perché mai godranno le persone con le loro fotografie, con le Fotografie Psicologiche di 20 e 30 e 50 anni fa? Che cosa succede loro?
Ogni Fotografia Psicologica è accompagnata da un sentimento differente: sì, il sentimento del ragazzino di 18 anni che si ubriaca, il sentimento del giovanotto di 20 che cammina con la fidanzatina o per le strade della perversità, ecc. Quale dei tanti sarà quello corretto? Quello che avevamo quando eravamo ragazzi di 18 anni o quello che abbiamo oggigiorno all’età di 50 o 60 anni? Quale sarà quello vero?
Dunque, nessuno di quei sentimenti è vero, nessuno di essi è corretto; tutti sono falsi. Falso è quando uno si sente un uomo di 18 che ha il mondo davanti e a cui le fidanzatine sorridono; falso è quello di quel giovanotto di 20 che crede che, grazie al suo bel viso, dominerà il mondo. Tutto questo è falso! Quale di quei sentimenti sarà quello reale? SOLO LA COSCIENZA PUÒ DARCI UN SENTIMENTO REALE.
Solo essa può darci un Sentimento Corretto; ma quel sentimento sarebbe crudele per gli altri, perché gli altri sono imbottigliati in falsi sentimentalismi che non hanno niente a che vedere col vero Sentimento dell’Essere.
PSICOLOGIA RIVOLUZIONARIA
Il Sentimento della Coscienza Obiettiva, Reale, è quello che conta, è la cosa importante; ma, perché noi possiamo avere quel Sentimento vero della Coscienza Reale ed Obiettiva, abbiamo bisogno, prima di tutto, di DISINTEGRARE GLI AGGREGATI PSICHICI (i nostri difetti psicologici, l’io psicologico, l’ego).
Man mano che continuiamo a disintegrare i diversi aggregati, viva personificazione dei nostri difetti, la Voce della Coscienza si andrà facendo sempre più forte; il Sentimento dell’Essere, cioè della Coscienza, continuerà a sentirsi sempre di più e in modo più intenso; e man mano che continuiamo a sentire con la Coscienza, ci renderemo conto che il Falso Sentimento dell’Io ci conduce all’errore.
Ma questo è sommamente sottile, sommamente delicato, perché nella vita tutti noi abbiamo sofferto troppo, è ovvio.
Siamo anche andati sul cammino dell’errore; questo è patetico. E in tutti gli aspetti della nostra vita, in ogni processo, in ogni istante, abbiamo sentito qui nel cuore qualcosa, qualcosa che si chiama ‘Sentimento’.
Abbiamo sempre considerato quel “qualcosa” come la “Voce della nostra Coscienza”; l’abbiamo considerato come il “Sentimento di Sé”, come il “Sentimento Reale” al quale abbiamo ubbidito; come l’unico che ci può condurrre per il Cammino Retto, ecc. Ma, disgraziatamente, ci siamo sbagliati!
L’AUTOINGANNO
La prova del nostro equivoco è che più tardi abbiamo avuto un altro sentimento completamente differente, completamente distinto, e molto più tardi un altro sentimento ancora più diverso; allora, quale dei tre era quello vero? Quindi, siamo stati tutti vittime di un autoinganno.
Siamo sempre stati guidati o abbiamo sempre confuso il Sentimento dell’io col Sentimento dell’Essere. Siamo stati VITTIME DI UN AUTOINGANNO.
È terribile ciò che vi sto dicendo, doloroso, ma è la verità. PER UN FALSO SENTIMENTO DELL’IO POSSIAMO PERDERE TUTTA L’INTERA ESISTENZA. Perché se passano i 20 anni, ed i 30, ed i 40, ed i 50, ed i 60 ed arriviamo agli 80 (semmai ci arriviamo, perché molti muoiono prima degli 80), con questo stesso falso concetto o Falso Sentimento dell’Io – per essere più chiaro – e quel Falso Sentimento dell’Io che abbiamo ci imbottiglia completamente nell’Ego, alla fine moriamo senza avere fatto nessun passo avanti” .
Samael Aun Weor
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