UN PO’ DI STORIA
Per presentare il saggio filosofico Cosmoempatia è necessario fare un passo indietro e raccontare un pò di storia.
Io ho avuto l’alto onore di essere amico di Nicola Feruglio, e dal 2005 sono stato studente, collaboratore del presidente di AGEAC Italia (Associazione Geofilosofica di Studi Antropologici e Culturali) e poi studente, diffusore gnostico e collaboratore del presidente di ATM (Antropologia Terzo Millennio).
Dopo l’autodistruzione di AGEAC Italia, nel 2008, Nicola Feruglio fa nascere ATM come canale diffusivo dell’opera omnia del Filosofo e Antropologo Samael Aun Weor.
Nessuno é riuscito a creare un’associazione culturale e gnostica (Antropologia Terzo Millennio) così scevra di fanatismo, dove sono banditi la falsità, la calunnia e la mormorazione, dove l’etica superiore é norma di vita.
Avendo avuto la grande fortuna di seguirlo per più di 13 anni, in Italia, Spagna, Inghilterra e Argentina, ho potuto verificare come Nicola riesca, attraverso enormi contenuti culturali, a veicolare la filosofia gnostica, anche in contesti molto diversi dalla Filosofia.
Posso dirvi che nessuno in Italia ha avuto la comprensione e l’intuizione di riuscire a diffondere questa filosofia antica, a questi livelli culturali, filosofici e antropologici così alti.
Cosmoempatia è un saggio filosofico scritto con un linguaggio semplice, che rende immediatamente accessibile all’uomo contemporaneo la sapienza delle antiche civiltà.
La Cosmoempatia di cui parla Nicola Feruglio è quel fenomeno che ha a che vedere con il rispettare e il valorizzare la “Verità” che sta nell’altro.
Poiché quando si impone la propria verità come unica e indiscutibile allora si arriva alla tirannia e alla maldicenza.
Quando si arriva a parlare male e calunniare senza avere mai verificato i fatti in prima persona, presumendo che la propria “verità” sia migliore di quella degli altri, senza conoscere intimamente le persone che si stanno calunniando, proiettando sugli altri le proprie fantasie;
allora oltre a commettere un reato, si tradisce il principio cardine che ci spinge a studiare la filosofia: la ricerca della Verità.
In alcune cosiddette associazioni gnostiche, dove si sono visti cialtroni, alchimisti improvvisati, improbabili filosofi e falsi profeti (da Torino a Milano, a Mestre), la “ricerca della Verità” non è un tema tenuto in considerazione; anche per questo l’esperienza fatta da Nicola Feruglio in Antropologia Terzo Millennio è così importante.
Il libro Cosmoempatia è, in Italia, la punta più avanzata della divulgazione delle idee e delle metodologie della Filosofia Gnostica.
POSTFAZIONE AL LIBRO COSMOEMPATIA
(estratto dalla Postafazione al libro, di Roberto Carlando)
«Tra le infinite possibilità di leggere e interpretare il saggio filosofico di Nicola Feruglio “Cosmoempatia”, vi è anche quella di collegarlo e di ricondurlo alla lunga attività oratoria dell’autore e ad alcuni eventi culturali nei quali ritengo abitino le motivazioni esistenziali e culturali che in questo saggio hanno trovato cristallizzazione.
La prima riflessione da fare è relativa alla poesia contenuta nel secondo capitolo “Nel fondo di me abita un egemonico pianto”, componimento poetico che pare mettere per iscritto quelle emozioni che il personaggio mitologico Orfeo provò in sé per “commuovere i coniugi regnanti degli inferi, Ade e Persefone e… far immedesimare empaticamente la regina Persefone con la (sua) sposa Euridice”, “precipitata agli inferi per via del morso di un serpente” (cit.ne), quasi volesse farci rivivere quella profonda commozione.
E, se è vero che grandi uomini di pensiero come Carl Gustav Jung sostenevano che gli antichi miti in fondo parlano in termini archetipali, di quelle parti psicologiche che stanno dentro ognuno di noi, penso che, codesta poesia, riveli la commozione che quell’Orfeo interno (presente in ognuno di noi) può provare in se stesso per il Dio interiore al fine di cambiare il proprio destino nemesico.
In questo capitolo l’autore, ci spiega che noi siamo il nostro linguaggio, e di come la comunicazione empatica fra gli uomini (di cui la vicenda di Orfeo ne è un esempio straordinario), implichi il riuscire a entrare in punta di piedi nel mondo interiore e toccare le corde più profonde dell’animo degli altri, riuscendo ad evocare emozioni e ricordi, in grado di modificare gli eventi e i destini degli uomini.
Questo grande tema legato agli archetipi di Orfeo, Enea e Ulisse, dediti a commuove quella Divinità responsabile del loro destino, è un argomento che Nicola Feruglio cominciò ad elaborare pubblicamente nel seminario “Il cammino che conduce alla bellezza” che presentò a Milano il 25 e 26 giugno del 2005 presso il centro culturale Eureka, come presidente dell’associazione culturale AGEAC-Italia…
In quel seminario dedicato alla bellezza, a cui potei assistere, l’autore affrontò il grande tema della sympatheia platonica e della cultura misteriologico-orfica, definendo la Bellezza come un’entità consustanziale alla Verità e alla Giustizia, la Bellezza dunque, come fine ultimo dell’Essenza spirituale dell’Uomo…
Nel primo capitolo, l’autore analizza la syngheneia e la sympatheia platonica come radici dell’Empatia, intese come iper-linguaggio o quell’arte oratoria per entrare nel mondo dell’altro; empatia dunque come “connessione energetica tra tutte le cose del mondo” (cit.ne) e quindi tra gli uomini.
Scrive l’autore: “Per lo gnostico (non colui che presume di sapere, ma colui che desidera sapere) l’altro è percepito tetradimensionalmente come parte del proprio essere profondo, come prolungamento, come funzione e come terminale della Monade. L’altro per lo gnostico è sacro”.
Concetto che non ha tempo e, che appartiene, tanto all’orfismo occidentale, quanto alla cultura vedica orientale…
Queste analisi antropologiche e simbolico-artistiche sono a mio parere, sfociate nel quarto capitolo del libro che sembra suggerirci come molte opere dell’arte regia veicolino ed esprimano archetipi primigeni determinanti nella costruzione di una coscienza empatica.
Possiamo dire che in quel seminario del 2005 vi era “in nuce” tutta la storia, l’ontologia, l’etica e la nemesi di AGEAC-Italia e di Antropologia Terzo Millennio; perché si analizzarono tutte quelle tematiche antropologiche, filosofiche, scientifiche, artistiche, ermetiche e gnostiche, che verranno poi sviluppate da quel momento sino al libro “Cosmoempatia”.
Nel sesto capitolo, a mio avviso, emerge un secondo grande argomento che ha ispirato il saggio filosofico di Feruglio, capitolo nel quale l’autore analizza l’esperienza avuta insieme alla delegazione di Antropologia Terzo Millennio (di cui ho avuto l’onore di far parte), durante la “cerimonia mapuche, satura di misticismo panteistico, di magia elementale e di etica ecosofica…” (cit.ne), animata da un autentico energetismo empatico verso la Madre Terra.
La cerimonia di guarigione/equinoziale mapuche ed il dialogo antropologico che ne seguì, rivelò concretamente a tutti i partecipanti ragione e forma di una Bellezza etica, filantropica ed ecologica, che attraverso questo saggio filosofico possiamo oggi denominare “Cosmoempatia”!
La Bellezza, intesa come visione etica del mondo, è una realtà per il popolo Mapuche. Straordinario popolo animato dalla capacità etica di rivendicare la terra rubata alle popolazioni native, come fondamento della loro identità e del loro rapporto con la coscienza della Madre Natura.
In questo capitolo si sostanzia l’idea che la Bellezza è consustanziale alla giustizia, e non vi può essere bellezza senza giustizia; giustizia verso gli uomini e verso Madre Natura.
Questo viaggio in Argentina (settembre 2016), ha fatto maturare tutto questo processo di elaborazione antropologico-filosofica partita dal seminario di Milano del 2005, verso un confronto inter-culturale e inter-etnico dei sistemi valoriali, filosofici, antropologici e cosmogonici, fra lo gnosticismo samaeliano e una delle popolazioni native dell’America meridionale, i Mapuche.
Il libro di Feruglio è, quindi, la testimonianza storica ed il frutto letterario del lungo percorso divulgativo del neo-gnosticismo samaeliano, caratterizzato particolarmente da questi due eventi descritti, rivelatisi poi anche come due radici o forse dovrei dire come due colonne torali di questo libro…
In fondo si può dire che il libro “Cosmoempatia” è la risposta che giunge da lontano a molti quesiti odierni di carattere ontologico, nemesico ed ecologico».
Buona lettura!
Per comperare il libro vai sul sito della Feltrinelli
Per avere consigli sulle letture di Filosofia Gnostica vai alla pagina: LIBRI DI CULTURA ERMETICA
Cosmoempatia è un libro straordinario.
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